Roberto Rini, 1973, siciliano e profondamente legato alla sua terra, passando almeno 6 mesi l’anno in un “buen ritiro selvaggio” fronte mare (e a questo imputa il senso acuto della libertà), s’interessa sin da ragazzo di cultura orientale tradizionale, praticando Kung fu, Qi gong e tecniche meditative indiane. Si laurea nel 2002 a Roma in Arti e scienze dello spettacolo con una tesi sulla ricerca spirituale di Jerzy Grotowski, che considera il suo primo e grande Maestro di riferimento, e approfondisce la tematica pubblicando diversi saggi, partecipando a convegni e seminari in qualità di relatore. Dal 2003 al 2009, collabora alla didattica per i corsi di Metodologia e critica dello Spettacolo, Storia della danza e del mimo, Semiotica dello spettacolo presso il Dipartimento di Arti e scienze dello spettacolo dell’Università La Sapienza di Roma, occupandosi principalmente dei rapporti tra rito, teatro e lavoro interiore. Dal 2010 effettua viaggi di studio e confronto per le pratiche tradizionali a carattere rituale o interiore, in Turchia, India, Thailandia, Cina, Uzbekistan, Marocco ed Egitto.
Promette da anni la scrittura di due testi, che rimanda colpevolmente all’infinito: “L’Azione Sacra. Dal Teatro alla Gnosi, riflessioni sulla ricerca spirituale di Jerzy Grotowski”,
e “Arte e percezione oggettiva”. Promette di terminarli prima della fine del Kali Yuga.

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