Il mondo new age è spesso banalizzato a causa dei suoi facili sincretismi, delle sue commistioni tra magia, spiritualità e scienza, del suo semplificare la complessità per renderla più accessibile con risultati a volte discutibili. Eppure, all’interno di questo movimento si cela un potenziale straordinario, che merita una riflessione collettiva condotta da chi lo conosce dall'interno e ha raccolto sufficienti esperienze per poter valutare senza pregiudizi le proprie pratiche e convinzioni.

Ognuno di noi vive il proprio viaggio di autoguarigione ed espansione di coscienza, ognuno con strumenti diversi, che evolvono nel corso del tempo. Ma spesso manca uno spazio comune di riflessione, in cui poter condividere le nostre esperienze, i dubbi e le credenze, e parlare anche degli incidenti di percorso, delle loro conseguenze e delle conclusioni che ne abbiamo tratto.

Purtroppo, sono molto rari gli spazi in cui l’empatia e il pensiero critico coesistono. La nostra intenzione è quella di creare un tale spazio, lontano sia da uno sterile razionalismo che da una ingenua fascinazione nei confronti dell’invisibile.

Se la new age è sincretica e divulgativa, le tradizioni esoteriche sono più elitarie e caratterizzate da gerarchie iniziatiche. Anche in questo ambito ci possono essere abusi e manipolazioni di primo acchito non facilmente individuabili. Tuttavia, è innegabile che la tradizione esoterica è parte integrante del pensiero occidentale tanto quanto lo sono la filosofia o la teologia.

Come possiamo recuperare e valorizzare questo patrimonio ricco di simboli, pratiche e insegnamenti, che aspirano a fungere da ponte tra l'umano e il divino, senza cadere nelle trappole che spesso si nascondono nei percorsi di ricerca spirituale?

Se in certi ambiti l’insidia principale è legata alla relazione maestro-discepolo, che può generare dinamiche di dipendenza che compromettono la fiducia in sé stessi e l’accesso alla propria intuizione, in altri contesti sono le pratiche stesse a richiedere cautela, proprio per il loro impatto sul piano fisico, energetico, emotivo, mentale e spirituale.

Tutto ciò che si dimostra efficace può comportare rischi e, in un ambito nel quale, per sua natura, non si possono avere certezze, siamo tutti, in misura maggiore o minore, spinti a fidarci. E non sempre ci fidiamo sulla base di un’intuizione autentica, a volte siamo influenzati dall’ambiente, da bisogni complessuali o da ferite interiori.

Ci dimentichiamo che il percorso è diverso per ognuno e il nostro compito è anche quello di scoprire in completa autonomia cosa ci può aiutare e cosa ci può ostacolare. Le derive sono inevitabili e idealmente ci servono ad affinare il sentire, affinché la nostra intuizione diventi più precisa e affidabile.

Abbiamo deciso di organizzare degli incontri settimanali, incentrati sull’ascolto attivo e un’esplorazione critica ma rispettosa del vissuto di ogni partecipante. I facilitatori avranno il compito di garantire un clima accogliente e costruttivo, dove ognuno possa contribuire con le proprie esperienze e prospettive.

Gli incontri saranno suddivisi in tre fasi, scandite dal suono dei cimbali:

Fase di centratura: Un breve momento meditativo, silenzioso o accompagnato da musica, svolto in immobilità o in movimento, per entrare in contatto con sé stessi e con lo spazio dell’incontro.

Fase di lettura: Si leggerà un breve testo, o una sequenza di al massimo tre testi, con l’obiettivo di fornire spunti e ispirazione per la fase di dialogo e condivisione.

Fase di dialogo e condivisione: La parola sarà invitata ed esplorata in un confronto di idee, esperienze e testimonianze aperto e consapevole.

Ogni partecipante riceverà una copia dei testi, che, insieme ai contenuti dei dialoghi, potranno servire come ispirazione per la stesura di contributi personali. Questa attività di scrittura è del tutto facoltativa, lasciando a ciascuno la libertà di decidere se usarla. Durante gli incontri, i contributi personali potranno offrire nuovi spunti di lettura e, previo accordo tra le parti interessate, il materiale raccolto potrà essere integrato in un numero speciale della rivista AutoRicerca, con l’obiettivo di raggiungere e arricchire una comunità più ampia di persone potenzialmente interessate al lavoro svolto.

Lingua: Italiano.

Dove: Nella SALA MAMMUT, presso gli spazi di AREA 302, in via Cadepiano 18, Barbengo.

Quando: Incontri settimanali, i venerdì dalle 19:00 alle 21:00.

Date: Il primo incontro avrà luogo il 7 febbraio 2025 e l’ultimo incontro si terrà il 25 aprile.

Contributo: 30 fr. per un ciclo di 4 incontri consecutivi, oppure 100 fr. per l'intero ciclo di 12 incontri.

Abbigliamento: Indumenti comodi.

Con: Massimiliano Sassoli de Bianchi, Francesca Vicky Scher & Patrizia Verdiani

Osservazione: Il LAB è una struttura privata le cui attività si svolgono unicamente tra piccoli gruppi di persone che si conoscono e sono note all’organizzatore. La natura delle pratiche proposte non è compatibile con l’uso delle mascherine.

NB: Considerata la natura di questa proposta, e il suo spirito collaborativo, chi facilita la pratica ha scelto di non ricevere un guadagno personale. Questo spiega la differenza del contributo richiesto rispetto ad altre attività del LAB.